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VADEMECUM DEL BUON CONSUMATORE

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Ci troviamo ad avere a che fare col bombardamento mediatico alimentare. Messaggi pubblicitari che ci spingono ad acquistare alimenti in funzione di quello che manca e non di quello che c’è. Lo yogurt senza grassi, la pasta senza glutine… Oppure alimenti fortemente calorici, con il messaggio che renderanno felici noi o i nostri cari. Magari accompagnati da un volto noto della televisione, che ci mostra quanto è soddisfatto mentre li assaggia.
E così, passo passo, il rischio è di diventare consumatori poco attenti, di non comprendere cosa realmente finisce nel nostro piatto. Mi direte: “beh, che scoperta! Questa cosa già si sa, basta controllare gli ingredienti!” Non mentite, quante volte passate mezza giornata nel supermercato a leggere le etichette nutrizionali prima di mettere nel carrello? Siamo sinceri, chi ha voglia di leggersi le scrittine in nero sul retro di ogni confezione? E allora: VADEMECUM del buon consumatore!
1) Se sei in dubbio tra comprare qualche cosa di pronto e cucinarlo a casa: cucinalo a casa. Devi sapere infatti che spesso le preparazioni industriali (per quanto attente), sono più ricche di sale, grassi, zuccheri e conservanti. Roba che a casa tua non aggiungeresti mai (spero). Inoltre, tra un alimento tale e quale e la sua versione lavorata, c’è una nettissima differenza. Molti ad esempio credono di poter sostituire la frutta con un succo di frutta, quando non potrebbero essere più diversi. Parliamo infatti di una bevanda, privata delle fibre del frutto e magari pastorizzata, quindi meno ricca delle vitamine della frutta che non resistono al calore. Ad esempio il Succo di Albicocca ha 132 µg di Vitamina A, mentre l’Albicocca tale e quale ne ha 360.
2) Prima di farti attirare da diciture tipo “0% di grassi”, “senza zuccheri” ecc. leggi la tabella nutrizionale (non gli ingredienti, intendo proprio la tabella nutrizionale. Quella con kcal – proteine – carboidrati – zuccheri – grassi totali – grassi saturi – fibre – sodio per 100 g di prodotto). Se ad esempio uno yogurt bianco reca scritto “0% di grassi”, ma ha 20 g di zuccheri semplici, rimettilo nello scaffale, non fa per te.
3) Chiediti perché lo stai acquistando. E’ importante che tu sappia che nulla può sostituire una alimentazione bilanciata nel suo complesso, che non demonizzi nessuna categoria di macronutrienti, ma allo stesso tempo non ecceda in una di esse. Non ha senso comprare crusca d’avena o gallette di riso, senza una alimentazione complessivamente bilanciata, solo perché la pubblicità dice che avrai una linea invidiabile entro l’estate.
4) Controlla le date di scadenza e cerca di avere sempre pochi alimenti in frigorifero e in freezer. E’ importante tenere conto di tre cose:
  • Più il cibo è conservato, più perde qualità organolettiche. Spesso un’alimento a lunga conservazione è più trattato industrialmente rispetto ad uno fresco e questo significa meno genuinità.
  • Frutta e verdura vanno conservate per poco tempo in frigorifero e possibilmente consumate il prima possibile. I trattamenti di calore e di raffreddamento distruggono le vitamine, che sono il motivo principale per cui si consiglia l’assunzione giornaliera di frutta.
  • Avere il frigorifero mezzo vuoto, sebbene dia la sensazione di avere poco cibo a disposizione, ci consente di tenere meglio d’occhio gli alimenti che stiamo conservando. Noto spesso che ci riempie frigorifero, freezer e dispensa, tende a far scadere molta roba, perché gli alimenti acquistati di recente, coprono la visuale di quelli più vecchi e purtroppo ce ne dimentichiamo. Inoltre, se nel frigorifero stipi pochi alimenti, la refrigerazione è migliore e la temperatura è costante, quindi anche gli alimenti vengono conservati meglio.
5) Non andare al supermercato affamato e controlla anche gli scaffali più in alto e più in basso rispetto a quello centrale. Ormai molti sanno che le politiche dei supermercati sono di mettere nello scaffale centrale gli alimenti su cui il guadagno è maggiore. Sfortunatamente, spesso sono anche alimenti più calorici (merendine, dolciumi, snack salati ecc.), aggiungici anche una buona dose di appetito perché ti sei recato al supermercato alle 19.00 (all’uscita dal lavoro) ed il gioco è presto fatto: il tuo carrello sarà pieno zeppo di “schifezze”.
6) Non tenere in dispensa dolcetti, merendine dolci e salate, bevande zuccherate, bibite ecc. Non ti sto dicendo che la tua vita deve diventare triste, ti sto invece suggerendo di concederti uno sgarro una volta ogni tanto, ma veramente soddisfacente (una torta fatta in casa, un buon bicchiere di vino, un cibo che ti piace tanto, cotto in casa con passione). Sarai più soddisfatto di quello sgarrino e allo stesso tempo sarà molto più difficile cedere alla tentazione giornaliera a cui ti sottoponi se continui a tenere in dispensa tutte quelle leccornie.
Spero che questi consigli ti siano utili.
Alla prossima