Può sembrare una domanda superficiale, ma serve per focalizzare meglio l’attenzione su un disturbo alimentare spesso non considerato: il Binge Eating Disorder o Disturbo da Alimentazione Incontrollata.
Chi soffre di questo disturbo alimentare spesso non è in grado di controllare l’assunzione di cibo e quindi il suo atteggiamento è caratterizzato da più o meno frequenti abbuffate paragonabili a quelle della Bulimia, senza però atteggiamenti compensatori o di eliminazione. Pertanto, è molto frequente che chi soffre di BED abbia un peso superiore alle soglie di buona salute e soffra quindi di sovrappeso o obesità.
Il peso in eccesso però non deve essere considerato come il problema maggiore, perché i pazienti con BED in realtà primariamente soffrono a livello psicologico ed emotivo. Se vogliamo, l’aspetto esteriore rispecchia il dolore interiore e il profondo senso di inadeguatezza.
La maggioranza delle persone che soffrono di BED hanno seguito ripetutamente diete di ogni tipo, dalle più drastiche alle più bilanciate, ma a seguito di una perdita di peso il disturbo si è ripresentato peggiore di prima. Questi continui episodi, che dalla persona con BED vengono vissuti come fallimenti (mentre invece sono solo uno dei risvolti negativi del disturbo stesso), contribuiscono a creare ancora più dolore e senso di inadeguatezza, che in una larga percentuale sfociano poi in una depressione.
A soffrire di BED sono principalmente adulti e i giovani adulti. Come tutti i disturbi dello spettro alimentare, anche il BED ha cause complesse e di difficile indagine, perché comprendenti fattori personali, famigliari, sociali e ambientali. In aggiunta spessissimo chi soffre di questo disturbo tende a nascondere o minimizzare il problema e mostra nel sociale invece un atteggiamento molto positivo e ottimista, celando le vere emozioni alle persone più vicine.
L’Anoressia è considerata il disturbo alimentare più diffuso unicamente per il fatto che esita in alterazioni fisiche specifiche (in realtà in alcuni casi, persone molto magre possono non soffrire di Anoressia, ma di altre patologie che esitano nel sottopeso patologico). Purtroppo invece, è il BED che guadagna il primato di incidenza per ciò che riguarda i disturbi alimentari, tanto che alcuni esperti arrivano a stimare un 50% delle persone obese come possibili affetti da BED.
Parte dell’incertezza a definire questa percentuale è legata alla natura stessa del sentimento di vergogna provato dai pazienti con BED, i quali non raccontano nemmeno al Medico Curante del loro problema. In aggiunta si nota la mancanza di informazione nella popolazione (ahimè anche tra i Medici di Base) riguardo al BED e questo comporta ulteriori difficoltà di comunicazione.
Quali figure professionali possono aiutare in caso di BED? Primariamente è importante rivolgersi a centri specializzati nei disturbi dell’alimentazione, poiché un team di diversi specialisti ognuno con competenze specifiche, è fondamentale per ottenere il miglioramento della patologia.
Un errore frequente è quello di affrontare la cosa con un solo professionista, ad esempio il Dietologo o il Nutrizionista i quali sono sicuramente in grado di dare corrette informazioni nutrizionali, ma mancano delle competenze psicologiche adeguate ad affrontare un disturbo nel quale l’alimentazione è solo la punta dell’iceberg.
Un secondo errore è quello di cessare la cura (quindi le varie sedute con i diversi professionisti in equipe) non appena i sintomi sembrano scomparire. Questo disturbo è subdolo e non va sottovalutato, ragione per cui è importante affidarsi completamente alle competenze specialistiche e concludere il percorso solo quando lo specialista o gli specialisti in team lo ritengono opportuno.
Per concludere: mi raccomando, se sperimentate la sensazione di perdere il controllo col cibo, se vi è capitato o vi capita di abbuffarvi, se ritenete di non avere un rapporto adeguato con l’alimentazione, se siete fra coloro che hanno provato mille diete e dopo aver perso peso lo avete recuperato in gran fretta a causa degli introiti incontrollati di cibo, non vergognatevi e non sentitevi inadeguati, ma soprattutto NON ESITATE A CHIEDERE AIUTO.
Dott.ssa Laura Zambruno
