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PERCHÈ LE DIETE NON FUNZIONANO?

Una domanda provocatoria, se posta proprio da una che le diete le assegna. Ebbene se guardiamo un pochino più in profondità, scopriamo che spesso una dieta non funziona se non per lassi di tempo breve.

Quali sono i principali motivi?

1) STILE DI VITA. Molti sono convinti (nonostante le migliaia di indicazioni contrarie) che la dieta serva solo per dimagrire e che una volta perso il peso, si possa tornare alle abitudini precedenti. Purtroppo questo è il motivo principale del fallimento delle varie diete. Ecco una pillola da mandare giù: “Follia è fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi” (cit. erroneamente attribuita ad Einstein, in realtà presente in un documento di Narcotici Anonimi del 1981). In breve se comportandosi in una certa maniera, si è ingrassati una volta, comportandosi alla stessa maniera, si ingrasserà ancora.

2) DIETE. Spesso il secondo motivo per cui le diete falliscono, sono le diete stesse. Giornalmente vedo propinate diete stupide e prive di valore scientifico. Ad esempio troppo rigide o inapplicabili sul lungo periodo, noiose (es. lunedì pollo, martedì merluzzo, mercoledì uova, giovedì…e così via sempre uguale fino allo sfinimento), uguali per tutti (es. assegnare a tutti un primo e verdura a pranzo e un secondo e verdura a cena indiscriminatamente, è superficiale, inappropriato e poco professionale).

3) SEDENTARIETÀ. Mi dispiace, potete fare anche la dieta del gambo di sedano (non fatelo), ma se avete uno stile di vita sedentario non solo sarà estremamente difficile perdere peso, ma anche molto più semplice riprendere il peso perso. Lo so che è difficile al giorno d’oggi, ma è importante sforzarsi di mantenere uno stile di vita attivo, facendo anche poco ma spesso.

4) MOTIVAZIONI e OBIETTIVI. Eh sì perché le motivazioni che ci spingono a compiere determinati passi, sono fondamentali. Inoltre partire con obiettivi concreti e perseguibili è altrettanto importante di seguire il percorso più adatto a noi. Mi riferisco principalmente a due cose: 1. capire cosa ci spinge a migliorare il nostro stato di salute 2. stabilire obiettivi realmente raggiungibili e sostenibili. Per fare un esempio concreto: se la mia motivazione al cambiamento è la prova costume oppure entrare nel vestito del matrimonio di 3 taglie più piccolo della mia abituale; se i miei obiettivi sono quello di pesare esattamente X kg (non uno di più né uno di meno), oppure quello di perdere una caterva di kg altrimenti mi considero un fallimento… allora le premesse possono rivelarsi bombe a orologeria. Partire invece con motivazioni più flessibili (es. migliorare la propria salute in generale) e obiettivi più facilmente perseguibili (es. perdere il 5-10% del peso corporeo iniziale), pone meno stress addosso e ci consente di iniziare il percorso più serenamente. Chi lo sa poi questo percorso dove ci porterà?

5) PSICHE. Ultimo ma non ultimo. Qui ci sarebbe da aprire un grossissimo sottoinsieme, perché la psiche e le emozioni agiscono su infiniti fronti. Certo è che la psiche può essere un grande alleato o il peggiore dei nostri nemici. L’insieme di pensieri che definiscono il mio atteggiamento verso l’obiettivo salute, farà in modo di farmi giungere a destinazione (se di destinazione si può parlare) o di riportarmi sempre al punto di partenza. Per far sì che il mio stile di vita cambi, io per primo devo cambiare. Guardarsi dentro veramente e con chiarezza, cercare i propri punti deboli, prenderne coscienza e migliorarsi è un processo lungo e difficile. Una dieta non può sostituirsi a questo processo, può solo fornire uno strumento di supporto. Fidatevi, non saranno risolutivi nemmeno metodi più invasivi (interventi chirurgici, ricoveri in cliniche specializzate ecc.), se davvero non siete disposti a guardarvi dentro e a capire cosa sta alla base del problema e va risolto.

Come sempre magie non ce ne sono.

Si può quindi imboccare due strade: continuare a cercare la “dieta miracolosa” (l’ultima moda) oppure si può prendere le redini della situazione e cominciare a cambiare per davvero.